martedì 29 maggio 2012

SE FUORI E' FANGO, DENTRO C'E' UN FIORE

PINOCCHIO POLITICO

“Sbiadirà presto l’inchiostro dei loro discorsi
scritti su pezzi di carta pregiata…
rimetteranno il tappo alle loro stilografiche dorate
e qualche bocca della verità verrà ancora una volta tacitata…
si dimenticheranno presto delle loro promesse …
e mentre continuano a sventolare bandiere colorate
noi continuiamo a rimanere aggrappati ad anonime utopie
che il potere, poi, manderà in avarìa…
ogni tanto cambiano segni, disegni;
oggi è un fiore
domani un cannone
(…ma altro che “i fiori nei cannoni…”)
prima un martello
poi uno scalpello
nacque giacinto
divenne oleandro,
si mandano alle stampe nuovi loghi, etichette, adesivi
e intanto la credibilità diventa sempre più merce abusiva…
mentre loro continuano a fare a pezzi i giocattoli,
a gettare nel fuoco la pelle degli indifesi,
ad armare la mano del vicino di casa,
a mandare al macero le nostre possibilità di fare progetti…
a noi non resta che la favola…
quella del pinocchio…politico…
…Ogni tanto c’è anche la fatina di turno che anziché redimere le sue bugie…
dirige tutt’altra regia…”


Vabbè…anche oggi gioco di contrasto: non quello tra il meteo e il piatto (come ieri), ma tra gli eventi attorno e il bisogno di pulizia interiore.
Mentre intorno c’è furbizia, avarizia, mestizia e spesso ingiustizia….(scusate l’izia ridondante…), molte persone, dentro, avvertono il bisogno di purificare: l’aria, l’ambiente, il proprio corpo, i propri pensieri o semplicemente il proprio approccio alla vita. E questo, comporta, spesso, la necessità di recidere, tagliare rami secchi, preconcetti o tutto ciò che non è autenticamente sentito. E così si sfoltiscono, insieme ai capelli, anche le proprie rubriche, si impara a prestare, man mano, maggiore cura e attenzione ai rapporti genuini, alla qualità a discapito (per fortuna) della quantità.
E anche a tavola…se l’esterno, a volte, è complicato da gestire, dentro al piatto serviamo la semplicità. Allora può capitare che dopo una giornata particolarmente stressante o colma di cavilli, impicci, voci e rumori..si avverta il desiderio di una cena essenziale, poco sofisticata e con il gusto delle cose genuine.
Una cena come quella in foto…natural e sobria. I manicaretti alla prossima puntata…;)


Ingredienti:
Per il panino azzimo
- 100/120 gr di farina di kamutt
- acqua tiepida q.b.
-       Un pizzico di sale
-       Un cucchiaino di olio
-       Qualche ago di rosmarino

Per gli azuki
-       azuki
-       scalogno
-       olio, sale, rosmarino

Per l’insalatina di pachino
-       pomodori pachino
-       olio, sale, basilico o origano secco

Per gli azuki: versate 2 cucchiai di olio in una padella o tegame e fate scaldare. Aggiungere dello scalogno affettato sottilmente e qualche ago di rosmarino. Fate rosolare, dopo poco aggiungete gli azuki (bene scolati, se usate quelli in scatola) e girate con un cucchiaio di legno, aggiungendo un mestolino di acqua. Basta farli scaldare per 5 minuti.
Tagliate a spicchi i pachino e semplicemente conditeli con olio, sale e una spolverata di basilico o origano a seconda dei gusti.
Accompagnate il piatto con il panino/focaccina che si prepara così: mescolate in una ciotola la farina con l’acqua, aggiungendo un pizzico di sale, 1 cucchiaino di olio. Formate una focaccina, fate dei buchi con la forchetta, adagiate qualche ago di rosmarino e infornate a forno già caldo a 180^ per 15 minuti circa.  
  




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