venerdì 10 febbraio 2012

LA FINTA FRITTATA


Come espresso in un post recente, nella vita, in generale, non mi piacciono le cose finte, le situazioni che sembrano qualcosa e sono altro o tutto il variegato panorama dei surrogati/succedanei delle sensazioni e dei sentimenti (propri e altrui).
Mi reputo in grado di "sopportare" le cose vere, anche qualora siano meno piacevoli di una versione alterata... 
Anche in cucina, del resto, i tentativi di stravolgere le versioni originarie delle ricette (per renderle più leggere, più salutari, più ecc. ecc.), risultano, non poche volte, fallimentari e i piatti anziché guadagnarci, spesso ci perdono (meno gustose, meno autenticamente genuine, ecc. ecc.).
Cmq, visto che non bisogna avere pregiudizi, nella vita, e anche a tavola….torniamo al titolo di questo post, e, in buona pace della coerenza, seguitemi, se vi va, in questa preparazione...
Allora cerco di accampare delle motivazioni per giustificare quell’aggettivo, “finta”, messo prima di frittata e di focaccia: la frittata è comoda da mangiare...ma non a tutti piacciono le uova.
La focaccia è un must di ogni aperitivo…ma può risultare pesante, per la presenza del lievito.
Allora perché non provare un modo alternativo per riprodurre una leccornia che unisca i pregi dei cibi sopra menzionati, annullandone le controindicazioni?
Dopo varie ricerche sui siti di cucina che di solito consulto, prendendo spunto un po’ di qua un po’ di là…ho provato una mia versione ibrida della farinata.
Si…è proprio quella della foto.
Può essere gustata sia calda, che tiepida. Man mano che si fredda, però, potrebbe risultare leggermente gommosa.
Tagliata a spicchi, può accompagnarsi piacevolmente a salumi, verdure fresche, ma supera la prova del gusto anche da sola, magari poggiata su un letto di rughetta olio sale e aceto balsamico.

Ingredienti (le dosi sono quelle della farinata in foto):
-         100 gr. farina di kamutt
-         ¾ di un bicchiere di acqua
-         2 scalogni piccoli
-         rosmarino
-         sale, pepe
-         parmigiano o pecorino

Preparazione
In una ciotola mescolate con una forchetta la farina con l’acqua (da versare poco alla volta), aggiungete un po’ di sale, pepe e rosmarino in quantità. Creare una pastella, non troppo densa, ma nemmeno troppo liquida.
Fate imbiondire gli scalogni tagliati a fettine in una padella antiaderente unta con un po’ di olio.
Sfumate con poco vino bianco e mettete il coperchio. Lasciate due minuti, poi togliere il coperchio e lasciare evaporare il vino.
Versate sopra la pastella e spalmatela su tutto il fondo della padella. E lasciate cuocere fintanto che la base non diventa solida, tanto da staccarsi facilmente (circa 5/10 minuti, a seconda dell’umidità della pastella). (Consiglio, ogni tanto schiacchiate un po’ la base). Girate e fate dorare anche dall’altra parte.
Impiattare versando sopra la farinata una dose generosa di parmigiano o di pecorino. A piacere aggiungere qualche ago di rosmarino fresco.

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